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Palazzo Borromeo dell’Isola Bella (Stresa)

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Il percorso all’interno del Palazzo barocco dei Borromeo situato sull’Isola Bella è certamente affascinante per il susseguirsi di sale riccamente arredate. Tele di noti artisti occupano le pareti di raffinati ambienti; inoltre mobili di gran pregio, marmi, stucchi neoclassici, sculture e arazzi fiamminghi del XV sec. contribuiscono ad impreziosire le sale.

La parte dell’isola non occupata dal Palazzo ospita quello che viene considerato uno dei più begli esempi di giardino barocco all’italiana all’interno del quale girano liberi i bellissimi pavoni bianchi.
Periodo ottimale per la visita:Periodo di apertura: tutti i giorni dal 22 marzo al 26 ottobre (i battelli per le Isole Borromee partono oltre che da Stresa anche da Baveno, Verbania, Laveno e Locarno.) Orario di apertura: da marzo a settembre dalle ore 9.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso) In ottobre dalle ore 9.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso) Tariffa ingresso: Intero euro 8.50 - gruppi con più di 20 persone euro 7.50 - ragazzi (6-15 anni) euro 4.00 - gratuito per i ragazzi di età inferiore ai 6 anni. Sono possibili sconti per visite che prevedono più località. Possibilità di noleggio audioguida euro 2.50 Possibilità di visita guidata euro 20.00 (anche per gruppi). Indirizzo e recapiti: per informazioni e prenotazioni per visite guidate tel (+39) 0323 30556 via internet www.borromeoturismo.it Per gli orari dei battelli è possibile informarsi presso gli uffici turistici (ufficio turistico di Stresa tel (+39) 322 30150) o la Navigazione del Lago Maggiore (WWW.navigazionelaghi.it ; tel (+39) 322 233200; numero verde dall’Italia 800551801)
Descrizione
Tempo necessario per la visita:45’ minuti per il solo Palazzo.

Arazzi nelle sale del palazzo

 

Il palazzo dell’Isola Bella.

 

L’Isola Bella vista da Carciago.

 
Aspetti storici:
Fino al 1630 l'Isola Bella era costituita essenzialmente da un lembo di terra e roccia abitata da pescatori. Le prime opere edilizie furono avviate da Giulio Cesare Borromeo (1593-1638), ma fu Carlo III (1586-1652) che diede il via ai primi interventi concreti e volle chiamarla Isabella in onore della moglie Isabella D'Adda.
I veri artefici della trasformazione dell'isola furono i figli, il Cardinale Giberto III (1615-1672), e in particolare Vitaliano VI (1620-1690), che migliorarono e innovarono il primitivo progetto del padre.
Palazzo e giardini vennero concepiti come un'unica entità di grande impatto scenografico: l'isola prese la forma di un immaginario vascello con la villa edificata nella parte più stretta a settentrione (ponte di prua) e il giardino nella parte più ampia della zona meridionale (ponte di poppa). Nella realizzazione di questa visione si succedono, dalla metà del Seicento fino a metà Ottocento, importanti architetti come Giovanni Angelo Crivelli, Filippo Gagnola, Carlo Fontana e, più in qua nei secoli, Giulio Galliori, Cosimo Morelli, Giuseppe Zanoia, Luigi Canonica. Dopo secoli di lavoro il Principe Vitaliano X Borromeo Arese (1892-1982) terminerà il Palazzo con la costruzione del Salone Grande (1948-1952), della facciata settentrionale e del grande molo all'estremità superiore dell'isola (1948-1958).
Descrizione Specifica del luogo:

La sala delle Armi è la prima che si incontra entrando nel palazzo: raccoglie armi, armature e proiettili del XVII secolo.


Attraverso lo scalone, decorato da stemmi a stucco dei Borromeo e delle casate imparentate, si accede al piano nobile.


La sala delle Medaglie è tra le più adorne di stucchi e decori in legno dorato.

 

Solenne ed elegante, celebrativo della casata dei Borromeo, è il Salone Grande, probabilmente destinato ad accogliere gli ospiti più importanti.


Di grande interesse è la sala detta della Musica che deve il suo nome agli antichi strumenti custoditi; qui, nell'aprile 1935, si svolse la Conferenza di Stresa tra Mussolini, Laval e Mac Donald che avrebbe dovuto garantire la pace europea. I quadri alle pareti sono del fiammingo Pieter Muller il giovane, conosciuto come "il tempesta" (1637-1701); notevoli gli arredi: il tappeto in broccato rosso e oro, le sedie foderate con velluto di Zoagli, i vasi cinesi, il lampadario di Murano e il busto di Elisabetta Borromeo.


Altrettanto interessante è la sala di Napoleone: l'arredo rispecchia i gusti dell'imperatore e le tendenze del tempo: stile Direttorio e Impero per tavoli, divani e specchi. Napoleone soggiornò sull’Isola accompagnato da Giuseppina Beauharnais nel 1797.


Attraverso la sala della biblioteca, che ospita altri dipinti di scuola veneta, si accede alla sala di Luca Giordano (1632-1705): quest'ultima accoglie tre grandi tele dell'artista napoletano; cristallerie, vasi orientali e i begli stipi decorati completano l'arredamento.


Più intima la sala di lavoro, tra i quadri di avi e personaggi di casa Borromeo spicca un dipinto di Elisabetta: è ritratta la culla dove dorme il figlio Gilberto.
Prima di arrivare alla grande sala da ballo, si accede alla sala dello Zuccarelli (1702-1788), cosiddetta per la presenza di opere del pittore toscano. Qui si trova il tavolino donato da papa Leone XIII a Gilberto Borromeo.
Un immenso lampadario di Boemia, finti marmi e stucchi, divani stile Impero rievocano i fasti nel salone da ballo tra i più eleganti e raffinati del palazzo.

Bibliografia:
Grassi V. - Mannini C., Stresa – Baveno – Isole Borromee, Alberti Libraio Editore, Verbania
Bruschini G., Stresa nella clessidra dei secoli, Alberti Libraio Editore, Verbania  De Vit V., Il lago Maggiore, Alberti Libraio Editore, Verbania.
Altre Fonti:
www.provincia.verbania.it www.cobianchi.vb.it www.stresa.net www.borromeoturismo.it www.varesegallery.com

A cura di: Boglioni Daniela