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Architettura
Chiesa di San Francesco - Locarno


La fondazione legale del convento di San Francesco risale al 1229. La consacrazione solenne, durata ben tre giorni, avvenne nel 1316. Nel 1538 iniziò la riedificazione della chiesa che fu affitato all’architetto brissaghese Giovanni Beretta, il quale si ispirò al modello della basilica medievale del San Francesco Grande di Milano (distrutto nell’Ottocento). La struttura presenta una facciata di ispirazione romanica, una pianta a tre navate separate da due ordini cinque colonne, tre absidi poligonali e un ampio coro quadrato. Le cappelle laterali, le decorazioni a stucco e la scenografia illusionistica dipintala Giuseppe Antonio Felice Orelli datano dei secoli XVII e XVIII. L’ex-convento, oggi sede della Scuola Magistrale Cantonale, si estende a meridione della chiesa e conserva le strutture dei due chiostri con i portici sostenuti da eleganti colonne. Nell’ala dell’antico refettorio, interamente affrescata nel 1716 da Antonio Baldassare Orelli, si possono ammirare le scene raffiguranti le Nozze di Cana, l’Ultima Cena, le virtù cardinali e la glorificazione di San Francesco.


Info: Municipio di Locarno, 6600 Locarno
Tel. ++41 756 31 11
Fax ++41 751 11 77


Chiesa di San Vittore - Muralto


Tra le chiese romaniche più importanti del Ticino, San Vittore a Muralto è sicuramente la più significativa del Locarnese: accanto a un’architettura imponente conserva un ciclo di affreschi antichissimi e una ricca decorazione scultorea. Le sue origini sono molto antiche. Dove ora sorge la chiesa vi era una villa romana, che in epoca successiva (V-VI sec.) fu trasformata in basilica paleocristiana. L’edificazione della chiesa romanica avvenne nei secoli XI-XII. La collegiata muraltese divenne (e restò fino al 1816) la chiesa di tutta la pieve, che comprendeva Locarno, le rive del lago dal Gambarogno a Ronco, il piano di Magadino e le valli del Locarnese. La costruzione attuale risale al 1100 ca., mentre la cripta sembra essere di qualche decennio posteriore ed edificata probabilmente in due fasi. Diverse furono le modifiche interne (XVI-XVII-XIX sec.) mentre gli ultimi importanti restauri sono degli anni 1977-1989. La massiccia torre campanaria è del Cinquecento, anche se la parte superiore fu aggiunta solo nel XX secolo.


Info: Municipio di Muralto, 6600 Muralto
Tel. ++41 91 735 89 70
Fax ++41 91 735 89 85
 


 


Chiesa parrocchiale SS. Pietro e Paolo - Ascona

La chiesa, documentata dal 1264, è stata parzialmente ricostruita nel XVI secolo. È un edificio con una struttura di tipo medievale, a tre navate separate da colonne, e chiuso da un coro poligonale, il cui impianto è attribuito all’arch. Brissaghese Giovanni Beretta.
In cima all’antica rampa che scende sul lungolago, si staglia l’imponente campanile, eretto nel corso del ‘500. La struttura architettonica della facciata e del fianco meridionale della chiesa sono stati trasformati in stile neogotico nel corso dell’importante intervento curato dall’arch. Francesco Galli nel 1860. Nelle due nicchie della facciata sono inserite le statue dei santi patroni di Ascona: san Pietro e san Paolo. L’interno conserva elementi architettonici, scultorei epittorici di epoche diverse che i vari interventi, avvenuti nel corso dei secoli, non hanno cancellato. Ma a rendere unica questa chiesa è la straordinaria pala d’altare dell’Incoronazione della Vergine del 1630 di Giovanni Serodine.


Info: Municipio di Ascona, 6612 Ascona
Tel. ++41 91 791 25 05
Fax ++41 91 791 02 32


Palazzo Branca-Baccalà - Brissago

Dopo varie demolizioni e il recente restauro esterno (arch. Livido Vacchini) il Palazzo Branca-Baccalà, questo “più bell’esempio di barocco signorile della regione dell’Alto Lago Maggiore” si presenta come un impressionante “relitto” monumentale di quello che poteva essere considerato quasi “un centro residenziale autosufficiente” (Gilardoni), costituito da palazzo padronale, edifici di servizio, corti, annessi stalle e giardini estesi a tutto il quartiere orientale del Borgo. Rimane un ricordo di tale magnificenza nella piazza con il pozzo antistante il palazzo. La complessa vicenda edilizia di palazzo Branca più volte trasformato e ampliato, si situa nei decenni attorno al 1700. Il grandioso prospetto aperto verso il lago (balcone davanti al 1° piano, dipinto dell’Annunciazione 1724-25 di Antonio Baldassare Orelli, loggia centrale, iscrizione “Branca 1747”, figure allegoriche in toni monocromi verdognolo e grigio fra i mensoloni del mezzanino sotto la gronda), rilevano uno spiccato senso per un architettura rappresentativa di grande pregio artistico. All’interno, piuttosto tradizionale, si sono mantenuti alcuni soffitti dipinti su carta e una magistrale architettura illusionistica a cupola con piante, frutti e motivi decorativi su un soffitto ligneo di splendida fattura.
Oggi la Casa Branca-Baccalà ospita il museo Leoncavallo.



Info: Municipio di Brissago 1, 6614 Brissago
Tel. 41 91 793 02 42
Fax 41 91 793 40 59


Palestra caserma militare - Losone

Esempio più recente di architettura contemporanea e già “icona”, è la palestra della caserma eseguita nel 1997 da Livio Vacchini. L’edificio (premio beton 1997), un chiaro, luminoso blocco di vetro cinto da una sequenza di pilastri che si rastremano a cono verso l’alto, si alza simile a un tempio arcaico sul terreno adibito a parco della Caserma. Qui l’architettura è diventata una scultura monumentale, nonostante la sua funzione di palestra  della Caserma e di sala multiuso.



Info: Municipio di Losone, 6616 Losone
Tel. 41 91 785 76 00
Fax 41 91 785 76 01
 


Scuola media - Losone
Edificata negli anni 1972-1975 su progetto degli architetti Livio Vacchini e Aurelio Galfetti, è considerata pietra miliare nella storia dell’architettura contemporanea ticinese, la quale negli ultimi tre decenni ha raggiunto fama internazionale. L’edificio, a corte e porticati interni riprende un modulo classico, mentre non è ricollegabile al passato l’aspetto generale: acciao e vetro configurano infatti l’assieme, con la struttura portante verniciata di rosso posta dinanzi alla facciata, per evidenziarne i principi costruttivi. All’edificio scolastico aperto è contrapposta una palestra chiusa, cubica, in toni blu tenue, mentre l’ala della mensa, inesa come conclusione del complesso non fu mai costruita.

Associazioni
Natura

WWF - ITALIA (sezione di Verbania)
ASSOCIAZIONE MICOLOGICA “BRESADOLA”
Allestimento mostre, partecipazione ai comitati nazionali ed internazionali, uscite, proiezione di diapositive e conferenze didattiche.
LEGAMBIENTE CIRCOLO VERBANO
www.legambienteverbano.com
CAI - CLUB ALPINO ITALIANO PALLANZA
Escursionismo, corsi di alpinismo e corsi di orientamento e attività didattica.
CAI - CLUB ALPINO ITALIANO VERBANO
ENTE GIARDINI VILLA TARANTO
Conservazione e valorizzazione del patrimonio botanico. Attività didattica per lo sviluppo della conoscenza botanica.
www.villataranto.it
LAV – LEGA ANTI VIVISEZIONE
www.infolav.org
VERBANIA GARDEN CLUB
Incontri, seminari, conferenze, mostre e gite.
ORTICOLA VERBANERSE LIBERA ASSOCIAZIONE
Promozione orto floro vivaistica.


Musei
Castello Visconteo - Locarno

Museo archeologico: archeologia del Locarnese della tarda età del bronzo all’alto Medioevo. È conosciuto a livello internazionale per la rinomata collezione di vetri romani scoperti nel Locarnese a partire dall’inizio del secolo scorso. Vi si trovano cinque sale dedicate ai vetri romani e tre alla preistoria del Locarnese (XIII-V sec. A.C.), all’arte romanica (XI-XII sec. D.C.) e alla collezione dei vasi apuli (VII-V sec. A.C.) donata da Carlo Rossi alla città di Locarno.
Museo civico: esposizione sul Patto di Locarno (1925), costumi del 18° secolo, porcellane di Nymhenburg.


Orati d’apertura: aprile-settembre da martedì a domenica 10.00-12.00 / 14.00-17.00
Prezzi d’entrata: adulti FRS 7.-, pensionati e studenti FRS 5.-
Info: Castello Visconteo, Via B. Rusca 5, 6600 Locarno
Tel. ++41 91 756 31 80


 


Monte Verità, Percorso museale - Ascona

Casa Anatta: fu la residenza e sede dei fondatori della “Cooperativa vegetariana Monte Verità”. Essa fu restaurata nel 1980. Nell’aprile 1981 fu adibita a museo permanente sulla storia del Monte Verità e aperta al pubblico quale sintesi dell’esposizione che, dal 1978 al 1980, fu portata con grande successo da Ascona a Zurigo, Berlino, Vienna e Monaco.
Si tratta di una documentazione sull’invasione nordica dell’utopia, “mammelle della verità” come anarchia, utopia sociale, riforma dell’anima, riforma della vita, riforma dello spirito, riforma del corpo, psicologia, danza, musica e letteratura ad Ascona dal 1870 ad oggi.
Casa Selma: tipica “capanna” aria-luce, adottata dalla colonia e cooperativa vegetariana sin dai primi anni del suo insediamento sul Monte Verità, costruita in legno nel 1901 fu abitata fin negli anni ’40. Vi sono esposte testimonianze della colonia vegetariana.
Chiaro Mondo dei Beati: padiglione in legno eretto nel 1986 sulle fondamenta dell’atrio dell’antico “Solario”; ospita una grande tela circolare dipinta da Elisar von Kupffer nel 1923.



Orari d’apertura: aprile-ottobre da martedì a domenica 14.30-18.00 / 15.00-19.00 in luglio e agosto
Prezzi d’entrata: adulti FRS 6.-, gruppi, pensionati e studenti FRS 4.-
Info: Fondazione Monte Verità, 6612 Ascona
Tel. 41 91 791 01 81
Fax 41 91 780 01 81
E-mail: reception@csf-mv.ti.edu.ch


Museo Comico, Verscio - Centovalli e Pedemonte

Il Museo, inaugurato nell’agosto del 2000, è la più recente iniziativa culturale della Fondazione Dimitri e la realizzazione di un sogno di lunga data del clown Dimitri. Harald Szeemann si è occupato dell’allestimento. Nel Museo sono esposti cartelloni, fotografie, strumenti musicali, oggetti, maschere, clown ed elefanti di ogni tipo, sculture e giocattoli. Tutti gli oggetti esposti hanno un legame diretto con il teatro comico, il circo e la figura del clown. Il Museo proietta inoltre i film dei maggiori comici, in particolare di Grock, il re dei clown.


Orari d’apertura: marzo-novembre, nei giorni di spettacolo 17.00-24.00
Prezzi d’entrata: adulti FRS 5.-, con riduzione FRS 3.-. Per gli ospiti che hanno un biglietto per lo spettacolo, l’entrata al Museo è gratuita.
Info: Teatro Dimitri, 6653 Verscio
Tel. ++41 91 796 25 44 (lu-ve 9.00-12.00 / 14.00-17.00)
Fax ++41 91 796 29 82
E-mail: info@teatrodimitri.ch


Museo di Val Verzasca, Sonogno - Valle Verzasca

Il Museo di Val Verzasca promuove la conoscenza e la conservazione di tutte le testimonianze legate alla cultura e alle attività agro-pastorali della Valle Verzasca. La natura degli oggetti raccolti e le caratteristiche architettoniche dell’edificio che ci ha da sempre ospitato consentono unicamente l’allestimento di esposizioni sobrie e di piccole dimensioni.
L’esposizione permanente del museo occupa di regola i primi due piani dell’edificio.
Al pianterreno, sfruttando le particolarità delle due cucine esistenti, sono raccolti oggetti legati all’alimentazione, con una speciale attenzione alla lavorazione del latte e dei suoi derivati.
Al primo piano sono riuniti gli attrezzi utilizzati per i lavori quotidiani nei campi e nei boschi, oltre a quelli necessari  alla lavorazione del legno. Inoltre viene presentata la lavorazione della lana e della canapa.


Orari d’apertura: maggio-ottobre da lunedì a domenica 11.30-16.30
Prezzi d’entrata:adulti FRS 4.-, gruppi FRS 2.-, bambinii FRS 1.-
Info: Museo Val Verzasca, Casa Genardini, 6637 Sonogno
Tel. ++41 91 746 17 77
E-mail: info@tenero-tourism.ch


Museo di Valmaggia, Cevio - Valle Maggia

Il Museo possiede due sedi espositive, nelle quali vengono proposte al pubblico mostre permanenti e temporanee.
La sede principale (Palazzo Franzoni) restaurata internamente nel 2000 e dotata di un nuovo arredamento, è dedicata alle esposizioni permanenti. Vengono approfonditi temi legati alla vita dell’uomo e ai suoi bisogni fondamentali per la sopravvivenza. In particolare, le collezioni da visitare si occupano delle seguenti tematiche: l’acqua, la pietra, la storia, il ciclo della vita, la pietra ollare, la filatura e tessitura, l’abbigliamento, l’alpeggio.
La seconda sede (Casa Respini-Moretti), situata a due passi da quella principale, oltre ad uno spazio dedicato ad una mostra permanente ospita le esposizioni temporanee, le quali vengono sostituite ogni due anni. Attualmente le due esposizioni presenti approfondiscono i temi dell’archeologia e delle costruzioni sottoroccia.
Le due sedi sono state attrezzate con delle speciali infrastrutture per facilitare la visita da parte di persone invalide.


Orari d’apertura: aprile-ottobre da martedì a sabato 10.00-12.00 / 14.00-18.00, domenica 14.00-18.00
Prezzi d’entrata: adulti FRS 5.-, ragazzi FRS 2.- (fino a 16 anni), guppi FRS 3.- per persona, famiglie FRS 10.-
Info: Museo di Valmaggia, 6675 Cevio
Tel. ++41 91 754 13 40 / ++41 91 754 23 68
E-mail: museovm@bluewin.ch



 


Museo Leoncavallo - Brissago

Dedicato al famoso compositore Napoletano lirico Ruggero Leoncavallo (1857-1919) che trovò a Brissago la sua seconda patria, onde costruì Villa Myriam in cui visse fino al 1914. La sua opera più conosciuta, “I pagliacci”, andò in scena al Teatro Dal Verme di Milano sotto la guida di Arturo Toscanini. A Brissago compose lavori rimasti celebri come “Mattinata”, “Majà (Teatro Costanzi di Roma il 15 gennaio 1910) e “Malbruk (Teatro nazionale di Roma il 20 gennaio 1910). La lapide commemorativa del noto compositore si trova a Brissago, sotto il porticato del XVII secolo, a lato della Chiesa di Madonna di Ponte. Il Museo è situato nel Palazzo Branca-Baccalà (“il più bell’esempio di barocco signorile della regione dell’Alto Lago Maggiore”).


Orari d’apertura: marzo-ottobre da mercoledì a sabato 10.00-12.00 / 16.00-18.00
Prezzi entrata: adulti FRS 5.-, pensionati/studenti FRS 3.-, meno di 12 anni gratis
Info: Municipio di Brissago, Piazza Municipio 1, 6614 Brissago
Tel. ++41 91 793 02 42
Fax ++41 91 793 40 59
E-mail: info@leoncavallo.ch


Museo Onsernonese, Loco - Valle Onsernone

Il Museo espone diverse raccolte etnografiche, storiche e artistiche riguardo l’intera Valle Onsernone. In particolare sono illustrati i temi dei trasporti e delle vie di comunicazione, della religiosità popolare con un’importante collezione di tavole votive (ex voto), dell’industria della paglia, dei costumi e dell’abbigliamento, dell’arte e della storia onsernonese.
Il museo presenta anche la maggiore parte delle opere del pittore e ritrattista Carlo Agostino Meletta (1800-1875) di Loco. Importanti attività di ricerca, i cui risultati sono oggetto di esposizioni temporanee, riguardano la presenza di intellettuali, fuoriusciti, visionari, artisti e personalità del mondo svizzero ed europeo che nel corso del Novecento, hanno scelto la Valle come luogo di rifugio e d’ispirazione, dando vita a quel fenomeno denominato “L’Arca d’Onsernone”.


Orari d’apertura: aprile-ottobre da martedì a domenica 14.00-17.00
Prezzi d’entrata: adulti FRSR 5.-, pensionati e studenti FRS 3.-
Info: Museo Onsernonese e Mulino di Loco, 6661 Loco
Tel. ++41 91 797 10 70
E-mail: isorno@bluewin.ch


Museo regionale Centovalli e Pedemonte, Intragna

Il Museo regionale delle Centovalli e del Pedemonte si trova nel nucleo storico di Intragna, un tipico villaggio all’imbocco delle Centovalli. Retto da una Fondazione nella quale sono rappresentati i sei comuni della regione, è aperto al pubblico dal 1989 nella Casa Maggetti, costruita nel XVI secolo ed ampliata in epoche successive. Il Museo collabora con il Cantone nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio culturale tramite il Centro di dialettologia e di etnografia dal quale ha ricevuto un mandato di prestazione.
La collezione permanente, di carattere storico-etnografico, presenta culture e tradizioni passate della regione. Una ventina di spazi espositivi ripartiti sui tre piani, si susseguono in un labirinto di sale e salette, ballatoi e piccoli antri, disposti in modo piacevolmente disordinato, che portano il visitatore in un mondo rurale recentemente scomparso.
Le tematiche proposte nelle diverse sale vengono rinnovate periodicamente rendendo il Museo dinamico, aggiornato e propositivo.


Orari d’apertura: Pasqua-ottobre da martedì a domenica 14.00-18.00
Prezzi d’entrata: adulti FRS 5.-, scolari FRS 1.-
Info: Museo regionale Centovalli e Pedemonte, 6655 Intragna
Tel. ++41 91 796 25 77
E-mail: info@museocentovalli.ch
 


 


Walserhaus, Bosco Gurin

A Bosco Gurin si può invece visitare la Walserhaus, un piccolo museo ospitato in un edificio caratteristico in legno, che propone numerosi oggetti della tradizione Walser, popolo della montagna per eccellenza, insediatosi a Bosco nel XIII secolo, testimonianze che permettono di immaginare le modeste ma dignitose condizioni di vita degli antenati del luogo.


Orari d’apertura: aprile-ottobre da martedì a sabato 10.00-11.30 / 13.30-17.00, domenica 14.00-18.00
Prezzi d’entrata: adulti FRS 3.-, pensionati, studenti e gruppi FRS 2.-giovani fino a 16 anni FRS 1.-
Info:Walserhaus, 6685 Bosco Gurin
Tel. ++41 91 754 18 19 / ++41 91 754 14 81
E-mail: grossalp@bluewin.ch


Personaggi
Arp Jean (1887-1966)
Nato a Strasburgo, questo artista franco-tedesco fu cofondatore del
dadaismo a Zurigo e più tardi, a Parigi, si fece ispirare dal surrealismo.
Dopo un’ istruzione come scultore, grafico e pittore, si dedicò anche alla
poesia. Locarno fu la sua ultima importante tappa privata e professionale.
Locarno fu anche la città che gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1965.
La fondazione Jean e Marguerite Arp donò le sue opere alla città di
Locarno, la quale le espone periodicamente presso la pinacoteca
comunale Casa Rusca.
Le sue sculture sono pure esposte nel Parco della Pace a Locarno e nei Nuovi
Giardini Arp vicino al Porto regionale di Locarno. È sepolto nel cimitero di
Locarno.

Borromeo Carlo, San (1538-1584)
Secondo figlio di Gilberto, conte di Arona, e di Margherita de’ Medici, fu avviato precocemente alla carriera ecclesiastica e diventò uno tra i più grandi Vescovi della storia della Chiesa: grande nella carità, nella dottrina, nell’apostolato, ma soprattutto grande nella pietà e nella devozione. Su richiesta dei cantoni cattolici fu nominato nel 1560 Protector helvetiae. Tra le molte opere di miglioramento nell’ambito spirituale e istruttivo, auspicò la creazione di diversi collegi patrocinando anche la fondazione del collegio Papio ad Ascona nel 1584. Venne canonizzato nel 1610.
an (1887-1966)
Nato a Strasburgo, questo artista franco-tedesco fu cofondatore del
dadaismo a Zurigo e più tardi, a Parigi, si fece ispirare dal surrealismo.
Dopo un’ istruzione come scultore, grafico e pittore, si dedicò anche alla
poesia. Locarno fu la sua ultima importante tappa privata e professionale.
Locarno fu anche la città che gli conferì la cittadinanza onoraria nel 1965.
La fondazione Jean e Marguerite Arp donò le sue opere alla città di
Locarno, la quale le espone periodicamente presso la pinacoteca
comunale Casa Rusca.
Le sue sculture sono pure esposte nel Parco della Pace a Locarno e nei Nuovi
Giardini Arp vicino al Porto regionale di Locarno. È sepolto nel cimitero di
Locarno.

D’Ivrea Bartolomeo, Fra
Il francescano Fra Bartolomeo viveva nel convento di S. Francesco a Locarno, quando, nel 1480 ebbe una visione in cui gli apparve, sul saxum de la rocha, la Vergine con il bambino. Lasciò dunque il convento per ritirarsi, quasi eremita, sulla collina in cui gli è apparso la Santa Vergine, ove pose le prime pietre di quello che divenne presto una frequentata meta di pellegrinaggio, il santuario della Madonna del Sasso a Orselina, sopra Locarno. È attribuito a Fra Bartolomeo il progetto di Sacro Monte, ripreso e completato dai suoi confratelli di San Francesco saliti al Sasso dopo la sua morte. Più tardi giunsero al Sasso i Cappuccini il cui convento SS Sebastiano e Rocco venne soppresso nel 1852. A partire dal 1870 il santuario divenne il luogo di pellegrinaggio ticinese per antonomasia.

Emden Max (1874-1940)
Proprietario degli omonimi grandi magazzini di Amburgo nonché delle Isole di Brissago che acquistò nel 1928 dalla baronessa Saint Léger. Fece costruire l’attuale palazzo, il bagno romano e ampliò il giardino botanico. Alla sua morte, avvenuta nel 1940, le Isole di Brissago diventarono proprietà demaniale, operazione consentita da un contributo del barone Von der Heydt. Emden fu anche ideatore del Golf di Ascona. È sepolto nel cimitero di Ronco s/Ascona.

Frisch Max (1911-1991)
Drammaturgo e scrittore svizzero di lingua tedesca ed è considerato insieme a Dürrenmatt uno dei più importanti autori svizzeri. È noto soprattutto per le sue opere teatrali. Ha scritto tra l’altro Homo Faber, Andorra, L’uomo nell’Olocene, Stiller, Is signor Biedermann e gli incendiari. Dopo aver vissuto per 5 anni a Roma, tornò in Svizzera e dal 1965 visse temporaneamente a Berzona nella Valle Onsernone.
 

Fromm Erich (1900-1980)
Filosofo, autore e psicoanalista. Viene considerato come uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana. Tra le sue opere più famose troviamo: L’arte di amare 1968, La crisi della psicoanalisi 1971, Avere o essere 1971, Grandezze e limiti del pensiero 1979, La disobbedienza e altri saggi” 1982. Figlio di un ricco commerciante ebreo, nasce a Francoforte. Nel 1934 lasciò la Germania per opposizione al nazismo e si stabilì negli Stati Uniti e più tardi in Messico. Dal 1974 risiede a Muralto.

Leoncavallo Ruggero (1857-1919)
Compositore nato a Napoli. La sua opera lirica più nota, I Pagliacci, andò in scena il 21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano e fu il suo primo e più clamoroso successo, che lo condusse a calcare le scene dei principali teatri di tutto il mondo.
Dopo aver vissuto in Italia e a Parigi, si trasferisce a Brissago nel 1904 dove fece costruire una villa. Durante gli anni vissuti al Lago Maggiore offrì anche i suoi consigli per la realizzazione del Teatro di Locarno. Brissago, che gli conferì la cittadinanza onoraria, gli dedicò un museo che si trova in Casa Branca.


Oedenkoven Henri (1875-1935)

Il suo nome è legato alla grande storia del Monte Verità ad Ascona. Il giovane Oedenkoven, figlio di un ricco commerciante di Anversa, comprò la collina e vi instaurò, insieme alla compagna Ida Hofmann e ad un gruppo di amici, l’idea di un Monte come luogo di ricerca della Verità attraverso gli ideali di vita della “cooperativa vegetabiliana individualistica”. L’idea iniziale dei fondatori consisteva infatti nella creazione di una comunità fondata su valori di vita che sfuggivano alla società di fine XIX° sec. quando il progresso scientifico e tecnologico modificarono la realtà sociale, politica economica e ideologica di tutta l’Europa. Alimentazione sana, vita all’aria aperta, nudismo come terapia igienista, amore libero ed emancipazione femminile: queste e altre erano gli elementi di una secessione non violenta dalla società industrializzante del tempo, un focolaio all’interno del fuoco rivoluzionario che stava cambiando il paesaggio politico-ideologico e sociale d’Europa.


 


Papio Bartolomeo (1526-1580)
L’Asconese Bartolomeo Papio visse e si arricchì a Roma al servizio degli Orsini e decise di lasciare il proprio palazzo di Ascona ed i suoi beni a disposizione del comune per l’erezione di un seminario nel proporio borgo natale. Energico esecutore della volontà del Papio fu Carlo Borromeo, cardinale di Milano, che si avvalse per l’edificazione architettonica del nuovo collegio, opera dell’architetto Tibaldo Pellegrini. Il Collegio Papio fu eretto nel 1585 in stile rinascimentale accanto alla chiesa di S. Maria della Misericordia appartenente al convento dei Domenicani. Fino al 1965 ebbe carattere di Collegio pontificio, anno in cui la Santa Sede fece dono del Collegio alla Diocesi di Lugano. Ora il più rinomato collegio (scuola media e liceo) in Ticino aperto ad ambedue i sessi.

Remarque Erich Maria (1898-1970)

Scrittore di fama mondiale, nasce in Germania da una famiglia di origine francese. Appena 18enne è chiamato a rendere servizio militare nella prima guerra mondiale. Visse in prima linea la battaglia delle Fiandre, uno dei più terribili combattimenti di questa guerra. Le esperienze belliche lo segnarono per tutta la vita e furono proprio queste ferite interiori che lo spinsero a scrivere. I suoi romanzi più famosi: Niente di nuovo sul fronte occidentale (1927), La via del ritorno (1931), Tre camerati(1938), Arco di trionfo (1947), Tempo di vivere, tempo di morire (1954). Dopo aver vissuto in esilio negli Stati Uniti (a Remarque fu tolta la cittadinanza tedesca nel 1938) abitò a Ronco s/Ascona con la moglie Paulette Goddard, attrice cinematografica ed ex-moglie di Charlie Chaplin. Morì nel 1970 in una clinica di Locarno stroncato da infarto ed è sepolto a Ronco s/Ascona.



 


Saint-Léger Antoinette, baronessa (1856-1948)
Nata in Russia, la baronessa de Saint-Léger a 17 anni si recò in Italia per curarsi dalla tubercolosi, dove sposò prima un napoletano, poi un diplomatico tedesco. Le due unioni furono di breve durata. Nel 1881 sposò il barone irlandese Richard de Saint-Léger. Tempo dopo i coniugi vengono ad abitare in Ticino e soggiornano anche alla famosa Baronata, già dell’anarchico Bakunin. Poi nel 1885 essi acquistano per 21000 frs le due isole di Brissago dette anche S. Apollinare quella piccola e S. Pancrazio quella grande. Sull’isola maggiore i Saint-Léger fanno costruire una villa e iniziano a trasformare il luogo in uno splendido parco arricchito di numerose rarità botaniche. Pochi anni dopo finisce anche il terzo matrimonio: Richard torna in Italia e la baronessa rimane sull’isola, si circonda di numerosa servitù e inizia a ricevere un gran numero di ospiti, artisti, intellettuali, personalità politiche. Poi sopravviene il declino: sparisce la sua bellezza, aumentano le difficoltà finanziarie e nel 1927 è costretta a vendere le isole all’industriale germanico Max Emden. Morì a Intragna dove trovò rifugio nell’asilo dei vecchi. Sepolta prima ad Intragna, la sua salma viene traslata nel 1972 in un angolo boschivo della “sua isola.

Von Werefkin Marianne (1867-1938)
Nata a Tula in una famiglia dell’alta nobiltà russa, compie i suoi primi studi artistici alla scuola di quel grande realismo fiorito in terra russa alla metà dell’800. Frequentò lo studio del pittore realista Ilja Repin e lì conobbe Alexej Jawlensky che diventò per lunghi e tormentati anni suo compagno e grandissimo protagonista dell’espressionismo. Pittrice di straordinario talento, nonostante le dolorose vicende e scelte autonome di vita che la tennero lontana dall’esercizio della pittura per alcuni periodi, Mairanne Werefkin ebbe un ruolo fondamentale di “ponte” tra la cultura russa e quella tedesca.
Allo scoppio della prima guerra mondiale la pittrice russa  si trasferisce in Svizzera da Saint Prex a Zurigo dove ha modo di frequentare il gruppo dada, e dal 1918 ad Ascona dove entra in contatto con la comunità di intellettuali che formarono la colonia del Monte Verità. Muore in solitudine e in ristrettezze economiche ad Ascona. Grazie alla sua donazione (fondazione Werefkin), un’ala del museo comunale d’arte moderna di Ascona è stata dedicata a lei e alle sue opere.

Weidemeyer Carl (1882-1976)
L’architetto tedesco nato a Brema, fu membro dal 1905 della straordinaria colonia artistica di Worpswede. Nel 1927 si trasferì ad Ascona, dove giunse su invito di Paul Bachrach, padre della ballerina “mimica” Charlotte Bara, per progettare il Teatro San Materno, un nuovo spazio teatrale”da camera”. Architetto e artista poliedrico che ha rappresentato un collegamento d’eccezione tra cultura mitteleuropea e mediterranea, imponendosi tra i promotori, in Ticino, dell’architettura razionalista che si va imponendo in questi anni in Europa. Ad Ascona realizza una serie di ville quali Casa Haas, Casa Tutsch, Casa Metz e Villa Chiara, quest’ultima per la famiglia Oppenheimer. Si viene ad arricchire in questo modo la conoscenza della comunità tedesca attiva ad Ascona fin dagli inizi del secolo XX, una colonia composta da artisti, scrittori, poeti e uomini di cultura che ha rappresentato un’ideale eredità della colonia di Monte Verità, confermando la vocazione internazionale di questo magico angolo del Lago Maggiore.