Lorenzo Cobianchi, nato nel 1805 e morto nel 1881, è senza dubbio una delle figure di maggior rilievo per l’attuale città di Verbania ma anche per tutta la zona.  Fu un esempio di  ciò che viene a volte indicato come capitalismo illuminato. Industriale di rilievo, colse l’importanza del rinnovamento tecnologico e della necessità di avere maestranze sempre più preparate. Con un testamento del 1874 dispose la costituzione di una Scuola di Arti e Mestieri che prese poi avvio, diventando poi il prestigioso Istituto Tecnico Industriale Statale “Lorenzo Cobianchi” che è sempre stato all’avanguardia in campo nazionale.

Lorenzo Cobianchi, dopo la morte del padre prese in mano l’impresa familiare che fin dal 1700 esercitava  la sbianca (candeggio) e la tintura delle tele sul torrente San Bernardino.  Allargò l’attività aggiungendovi  la filatura e la tessitura del cotone, inaugurando a Intra  uno degli stabilimenti più avanzati tecnologicamente.  Aprì una nuova filatura e la cartiera a Possaccio anche qui con soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Fu eletto tre volte sindaco di Intra, consigliere provinciale, deputato al Parlamento subalpino. Fu tra i fondatori della Banca Popolare di Intra della quale fu primo presidente. Da vero benefattore, fu anche presidente della Congregazione di Carità.

Con Lorenzo Cobianchi va ricordata la moglie, Luisa Brielli, perché alla morte del marito fu solerte nel realizzare le disposizioni testamentarie anticipando di vent’anni  la realizzazione della Scuola di Arti e Mestieri. Luisa Brielli lasciò scritto nel suo testamento: “…le mie beneficenze  siano portate sotto il nome di mio marito desiderosa che sia dimenticata la mia persona”.