Il granito rosa di Baveno


Il granito rosa di Baveno

 

La torre medievale di Feriolo edifivata in blocchi di granito rosa

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il granito rosa, come gli altri graniti, è una roccia magmatica intrusiva a struttura granulare caratterizzata da una forte presenza di silice.
Tra tutte le pietre ornamentali della provincia il granito di Baveno, assieme a quello del Montorfano, è da considerarsi il più giovane poiché il plutone Mottarone-Baveno, come gli altri corpi granitici della zona, appartengono ad un batolite che si è originato circa 290 milioni di anni fa.
La composizione mineralogica dipende dall’associazione tra quarzo (presente in granuli aggregati dall’aspetto vetroso), minerali della famiglia dei feldspati (ortoclasio e plagioclasio) e numerosi minerali accessori. Il colore rosa del granito è dovuto all’alterazione del ferro che sostituisce in parte l’alluminio nel reticolo cristallino del feldspato potassico.
Nel granito di Baveno sono stati individuati i seguenti minerali: albite, fluorite, ematite, babingtonite, epidoto, calcite, laumontite, stilbitezinnwaldite, biotite. Baveno inoltre è stata la prima località al mondo in cui sono stati osservati due minerali; la bavenite e la bazzite.
La grana del granito rosa è di media grandezza e in esso sono assai frequenti i geodi.
Caratteristiche tecniche:
     massa volumica: 2510 kg/mc
     coefficiente di imbibizione: 0.330%
     resistenza a compressione: 177 Mpa
     resistenza dopo gelività: 172 Mpa
     resistenza a flessione: 11 Mpa
     resistenza all’urto: 69 cm
     usura relativa per attrito (coeff.): 1.11
 
Lo sfruttamento intensivo del granito rosa di Baveno è iniziata nella seconda metà dell’’800; da allora molto granito è stato cavato ed è servito per la realizzazione di molte opere che si possono ammirare a Baveno  come ad esempio le colonne della chiesa dedicata ai SS. Gervasio e Protasio e la Torre medievale di Feriolo, anche se la maggior parte del granito cavato è stato utilizzato per realizzare opere in altri luoghi.  Ad esempio a Milano sono in granito rosa le lesene all’esterno del vestibolo dei Trivulzi, le colonne ai lati del portale del Duomo, la pavimentazione di Corso Vittorio Emanuele e l’arco della pace, a Torino le colonne della Mole Antonelliana oltre che i basamenti di molti monumenti. Di granito di Baveno è anche il monumento a Cristoforo Colombo che si trova a New York nonché il Palazzo Reale di Bangkok.
Bibliografia:
Margarini G.- Pisoni C. A., Il granito di Baveno. Un pioniere: Nicola Della Casa, Alberti Libraio Editore, Verbania
 AAVV, Ossola di pietra nei secoli, Antiquarium Mergozzo.

A cura di: Daniela Boglioni