| Le cave di Baveno viste dal lago. |
| Elenco lavori di una ditta di Baveno, Archivio Comunale Baveno, in MARGARINI G., PISONI C.A., Il granito di Baveno- Un pioniere: Nicola Della Casa, Alberti Libraio Editore, 1995. |
| Foto di Nicola Della Casa, Raccolta Bionda Baveno, in MARGARINI G., PISONI C.A., Il granito di Baveno- Un pioniere: Nicola Della Casa, Alberti Libraio Editore, 1995. |
Descrizione specifica del manufatto: | L’attività di estrazione e lavorazione del granito ha significativamente segnato lo sviluppo socio-economico di Baveno e di tutti i paesi limitrofi. In questo panorama la figura di Nicola Della Casa è di tutto rilievo per la lungimiranza e per l’attività svolta nella seconda metà del 1800. Alla sua persona è dedicata una pregevole opera indicata in bibliografia, alla quale abbiamo fatto riferimento nel delinearne i tratti principali.
Nicola Della Casa nacque nel Canton Ticino nel 1843. Dopo un periodo di formazione a Firenze divenne un pioniere dell’industria del granito a Baveno, avendo intuito le enormi potenzialità che derivavano dall’avere a disposizione materia prima e maestranze capaci.
Si sposò con Martina Fossati, alla quale fu molto unito e dall’unione nacquero cinque figli. Una di loro, Maria, morì però a soli sette anni, lasciando nella disperazione più cupa la madre Martina.
Nel 1879 il buon esito della sua attività gli permise di costruirsi una bella villa, dove però morì nel 1894.Dopo la sua prematura scomparsa nel pieno della maturità, la sua “premiata ditta” andò incontro ad un triste destino. Probabilmente anche gli sviluppi
successivi di Baveno non furono quelli che sarebbero stati se il Della Casa avesse portato a termine il suo progetto globale di industrializzazione e messa a punto di una funzionale rete di collegamenti.
Nicola Della Casa, che fu per Baveno un benefattore e filantropo, tra le altre cose ad esempio colse l’importanza di una scuola di disegno per le maestranze e non esitò ad accollarsene l’onere, non ebbe comunque vita facile sulle nostre sponde. Spesso, probabilmente anche per voci diffuse dall’invida della concorrenza, fu considerato lo “straniero” che in qualche modo sfruttava ciò a cui non avrebbe avuto diritto.
Ebbe grande intraprendenza e lungimiranza, partecipò, come d’uso all’epoca, a mostre internazionali e, già nel 1878, la sua ditta poté essere chiamata “Premiata Ditta”. Pose molta attenzione alla pubblicità di cui possiamo dire fece un uso moderno. Colse soprattutto l’importanza dello sviluppo tecnologico, tanto che fu il primo tra gli imprenditori locali ad aver introdotto la caldaia a vapore per muovere i torni da lucidatura.Si adoperò anche in favore delle classi più disagiate, ma, come abbiamo detto, a causa della morte precoce non poté portare a compimento il suo piano globale che, a suo giudizio, avrebbe potuto dare lavoro addirittura a mille operai. |
Bibliografia: | MARGARINI G., PISONI C.A., Il granito di Baveno- Un pioniere: Nicola Della Casa, Alberti Libraio Editore, 1995. |
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