Inverno - La costellazione del Cane Maggiore vista da Verbania Suna

 Scarica la mappa

Il Cane Maggiore è il compagno di Orione nel cielo d’inverno per gli osservatori dell’emisfero boreale. Il Cane Maggiore contiene Sirio, la stella più luminosa del cielo dopo il Sole. Il luminosissimo astro, che in effetti è una stella doppia (Sirio A e Sirio B) è di colore blu-bianco (magnitudine –1,5) e dista 8,5 anni luce dalla terra, costituendo così la sesta stella più vicina a noi.

Per poter osservare Sirio B, la compagna minore di Sirio A, è importante osservare la stella quando è al meridiano e l’aria è calma ed estremamente stabile e disporre di uno strumento eccellente di almeno venti cm di diametro. Tra le multiple citiamo Mu (m), Epsilon (e) e h 3945. Il Cane Maggiore culmina alle ore ventidue del sette febbraio.
Periodo ottimale per la visita:Il cielo invernale da novembre a febbraio
Tasso di difficoltàTuristico
Descrizione
Tempo necessario per la visita:30 minuti da Suna

La costellazione del Cane Maggiore.

 

Punto di osservazione,spiaggia canottieri Suna.

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il Cane Maggiore contiene molti oggetti del profondo cielo. I suoi ammassi galattici sono esempi superbi di questo tipo di oggetti. M41 (NCG 2287), visibile ad occhio nudo, è situato nel “cuore” del Cane Maggiore e contiene stelle singole e multiple di luminosità apprezzabile. NCG 2362 è un bell’ammasso di  varie dozzine di stelle attorno alla luminosa Tau (t), una notevole tripla di quarta grandezza. NCG 2327 è una vasta nebulosa posta nella zona meridionale del grande complesso che si dipana a nord della costellazione sino ad attraversare il confine con il Monoceros, l’Unicorno. E’ un oggetto cospicuo in uno strumento a grande campo, specie se dotato di filtro nebulare.
Aspetti storici:
Canis Major, il Cane Maggiore o Grande Cane, rappresenta uno dei cani da caccia di Orione ed è vicino al grande cacciatore del cielo. Il Cane Maggiore contiene Sirio, la stella più luminosa del cielo. Nell’antichità questa era più importante della stessa costellazione, in quanto segnale per l’inizio  della mietitura. La sua prima apparizione all’alba dava il via, presso gli Egizi, alle celebrazioni del nuovo anno e segnalava l’arrivo dell’annuale piena del fiume Nilo.
Connessione ad altri temi:
Le incisioni rupestri sulle alture del Lago Maggiore
Bibliografia:
1. Sanford J., Costellazioni guida all’osservazione del cielo,  Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1991
2. Lamberti C., Osservare il cielo stelle e costellazioni Fabbri Editore, Milano, 1998
3. Foto-Brunier S.,  Il grande atlante delle stelle,Rizzoli-Larousse Editore, 2003

A cura di: Carlo Ramoni