Le ex-scuole elementari di Intra e la soppressione di una famiglia ebrea

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Dopo le leggi razziali emanate dal governo fascista nel 1938 anche le località del Lago Maggiore divennero teatro della persecuzione delle famiglie ebree. Si trattava per lo più di famiglie provenienti dalle grandi città. Ospiti di alberghi, istituti religiosi e anche di privati, queste famiglie avevano come obiettivo l’espatrio nella vicina Svizzera, nazione neutrale.

Un intera famiglia ebrea proveniente da Torino, gli Ovazza, viene uccisa dai nazisti del Comando di Intra nell’ottobre del 1943  e “passata per il camino” dell’edificio delle scuole elementari.
Città: Verbania Intra
Via: via Tonazzi all’angolo con via Fratelli Cervi e sono sede dell’Anagrafe di Verbania
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione
Tempo necessario per la visita:Pochi minuti.

Le ex scuole elementari di Intra "Tonazzi".

 

la lapide che ricorda la soppressione della famiglia ovazza.

 
Descrizione Specifica del luogo:
L’edificio che attualmente ospita gli uffici dell’anagrafe di Verbania, a Intra in Via Tonazzi sull’angolo con via Fratelli Cervi, era fino ad una decina di anni fa sede di scuole elementari. Si tratta di un tipico esempio di edilizia scolastica del XXsecolo.  Furono realizzate nel 1914 su progetto dell’architetto milanese Benedetti. All’epoca della seconda guerra mondiale l’edificio ospitava le classi elementari femminili. Nell’atrio dell’edificio si trova una lapide a ricordo dei componenti della famiglia ebrea Ovazza che vennero uccisi dai nazisti e dove, nella caldaia, i loro corpi vennero carbonizzati. Il testo della lapide è il seguente: “Nell’ottobre del 1943 la famiglia Ovazza di Torino composta da padre madre e due figli venne uccisa nello scantinato delle scuole femminili di Intra. I loro corpi non furono mai ritrovati. Le testimonianze concordano che anch’essi, come molti ebrei nostri connazionali nei campi di sterminio, passarono per il camino. I loro nomi: Ovazza Ettore, Sacerdote Nella in Ovazza, Riccardo Ovazza, Elena Ovazza.Comitato della Resistenza nel Verbano ottobre ‘43/ottobre ‘83”.
Aspetti storici:
La famiglia Ovazza, di Torino, era formata da quattro componenti: Ettore con la moglie Nella Sacerdoti e i figli Riccardo ed Elena. Ettore Ovazza, banchiere, ex combattente della prima guerra mondiale era un “fascista della prima ora” che, sorpreso dall’emanazione delle leggi razziali del 1938 si era ritirato dalla vita pubblica. Nel 1943 la famiglia Ovazza progetta di espatriare e si trasferisce da prima a Gressoney. Riccardo Ovazza, all’epoca ventenne, si staccò per primo dalla famiglia tentando l’espatrio in Svizzera con un gruppo di profughi croati. Riccardo non raggiunse la Svizzera ma fu arrestato in Ossola e consegnato a Intra al tenente delle S.S. Gottfried. L’arresto di Riccardo Ovazza avvenne, il 9 ottobre 1943, in seguito ad una soffiata di Rudy Lercoz la spia chiamata dai tedeschi Die Lerche, in italiano l’Allodola. Il giorno stesso Riccardo venne ucciso e il suo corpo venne bruciato nel bruciatore della caldaia delle scuole elementari femminili di Intra sede del Comando nazista. In possesso dell’indirizzo a Gressoney degli altri componenti della famiglia Ovazza le S.S. si recano sul luogo per prelevarli. Il 10 ottobre gli Ovazza partono per Intra dove subiranno la stessa sorte di Riccardo.Rodomonte Cadenazzi, addetto del Comune per l’accensione della caldaia delle scuole elementari sarà il testimone della tragica fine della famiglia Ovazza.
Bibliografia:
E. Massara, Antologia dell’antifascismo e della resistenza nel novarese, Novara 1984.Orme di pietra, fascicolo pubblicato per il 40° anniversario della Resistenza dalla Sezione Soci Coop Verbania e dal Comitato per la Resistenza nel Verbano, Verbania 1985.

A cura di: Canzian Marcella