Acqua di buona fortuna,

Acqua di gioia

Acqua che realizza i desideri

Acqua dagli otto segni miracolosi

Acqua dagli attributi perfetti

Centinaia di rivoli, migliaia di acque diverse

Sei l’acqua dell’amicizia (armonia fratellanza)?

Tu che con coraggio ti lanci dalla ripida roccia

Sei l’acqua dell’universo?

Tu che intrepida ti tuffi dalle gole profonde

Tu che fiera accogli le nuove correnti

Tu dalla mente aperta, il corpo vigoroso, la grande forza

Tu priva di superbia e di ogni macchia di arroganza

Tu dalle origini antiche, dalle tradizioni potenti.

Tu priva di impurità e con la forza di chi ha succhiato il latte materno

Tu dalla mente e il corpo vigoroso dallo splendore della gioventù

O torrente!

Tu sei testimone della storia. La strada che conduce al futuro.
 
La Storia sembra scorrere lungo l’asse del tempo come l’acqua che passa sotto i ponti del S. Bernardino.
Non si tratta solo di una metafora. Basti pensare che nel 1223 Pallanza, alleata di Vercelli contro Novara, viene conquistata dai Novaresi e messa a ferro e fuoco. I vincitori erigeranno nel 1270 un castello fortificato in località Santi Ambrosii de Intro, l’attuale Intra.
I pallanzesi recheranno memoria di questa “presenza nemica” nei secoli e si dovrà attendere la fine della prima guerra mondiale per vedere riappacificate le due comunità che si abbracceranno fraternamente incontrandosi a metà strada, sul ponte che attraversava il torrente alla foce del S. Bernardino a fianco del vecchio ponte del tram,(ponte Cobianchi).
Da allora e per la prima volta dopo secoli, il San Bernardino può forse davvero essere considerato “amico torrente”. Salendo sul Monterosso, guardando il ponte più a valle verso il lago e chiudendo gli occhi si può immaginare la scena e, forse, se ne possono udire le voci e le urla di gioia lontane nel tempo.