Approfondimento La Buzza dei torrenti S.Bernardino e S.Giovanni
Dopo la scomparsa della storica attività della flottazione del legname, è rimasto e sopravvissuto fino ai giorni nostri, un altro aspetto interessante legato ai torrenti che delimitano Intra. La “buzza”, così era chiamata la piena che portava a valle ogni sorta di cose, soprattutto legna da ardere, la benvenuta dagli Intresi, che se la aggiudicavano in vari modi.
<<Noi tutti ne eravamo “acquirenti” dal momento che la buzza rappresentava una fonte di combustibile per l’inverno e di risparmio in generale.
“Buzza” era il termine usato per descrivere il legname proveniente dalla Val Grande e che le piene estive trascinavano a valle fino al lago. Il legname cadeva nel torrente per vari motivi, come ad esempio a seguito dello sganciamento dei carichi di legname dalle teleferiche.
La buzza era composta da legname di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Dal legname da ardere al legname d’0pera, come borre e borrette.
La “cattura” del legname portato a valle avveniva in diversi modi. Dalla riva con lunghe pertiche alla cui estremità era stato applicato un gancio molto robusto che serviva appunto per “agganciare” il legname (ricordo in particolare una di queste pertiche lunga almeno 5 o 6 metri che la famiglia Calabrese conservava appesa sopra la porta del ballatoio).
L’aggancio con le pertiche consentiva soltanto la cattura di legname di modeste dimensioni dal momento che, sia per l’impetuosità delle acque, che per il peso stesso dei tronchi di grosse dimensioni, esisteva il pericolo di venire trascinati nel fiume con conseguenze imprevedibili.
Un secondo sistema per agganciare il legname veniva adottato da chi possedeva una barca. Non appena si preannunciava una piena, chi aveva una barca si portava alla foce del torrente in attesa dell’arrivo del legname e poteva raccogliere la parte migliore della buzza dal momento che le borre e le borrette scendevano al centro del torrente. Quando si catturava una borra o una borretta, lontano da casa, la si trascinava in un luogo sicuro, (di solito il riparo) le si metteva sopra un sasso per indicare che aveva un proprietario e la si lasciava li ad asciugare anche per parecchi giorni, certi che nessuno l’avrebbe toccata>>. (1)
L’interesse generale della popolazione per il legname, viene meno con l’avvento della modernità e delle migliorate condizioni economiche. Oggi, pochi sono quelli che raccolgono la legna per l’inverno. La buzza desta curiosità per il fatto che ricopre completamente lo specchio d’acqua dei porti e lungolaghi. Nelle belle giornate che seguono la pioggia, alcuni appassionati vagano per le spiagge cercando il legno più particolare perché ricorda una forma, un animale, un oggetto, per poi meglio modellarlo e decorarlo.
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