Il porto vecchio di Intra

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Il porto vecchio è stato per molti anni un punto di riferimento della Intra dell’Ottocento mentre ora costituisce un ricovero per piccole imbarcazioni .
Città: Verbania – Intra (VB)
Via: corso Mameli
Periodo ottimale per la visita:Tutto l’anno.
Tasso di difficoltàTuristico
Percorso adatto a portatori di Handicapsi
Descrizione

Piazza del teatro e porto (litografia)

 

Il porto vecchio di Intra

 

Il porto vecchio di Intra

 
Descrizione specifica del manufatto:
Il porto vecchio, largo 59 metri e lungo 92, sostituisce quello parzialmente distrutto durante l’alluvione del San Bernardino nel 3 ottobre 1872.  Perso il proprio ruolo, oggi è una struttura turistica di ricovero di piccoli natanti. In occasione dell’otto maggio, festa del Santo Patrono intrese (San Vittore), una processione si conclude al porto con la benedizione delle barche.
Aspetti storici:

Il “porto di Intra e Pallanza e della valle intrasca”, citato per la prima volta ufficialmente nel quinto libro degli Statuti (1393), si trovava probabilmente presso la foce del torrente San Bernardino ed era detto porto maestro.
Un secondo porto, risalente ai primi del seicento, era ubicato davanti alla casa “dei barbacani” aperto verso le macellerie. La sua costruzione consisteva in un saldo antemurale dal lato di Pallanza ed era detto porto grande.
Esso serviva non solo agli intresi ma anche di sbocco all’entroterra. Insufficiente ai bisogni venne prima riparato e poi sostituito a partire dal 1778 non senza ritardi, proteste e discussioni tra chi voleva ampliare il porto esistente e chi voleva costruirne uno nuovo.
I primi drenaggi  e i lavori di fondazione degli scali risalgono al 1835 e per la soddisfazione di aver risolto le controversie si aggiunse una colonna recante alla sommità un tripode in ferro con il fumigario per le segnalazioni. La colonna (la culona dul port) venne scelta tra quelle che le cave di granito di Baveno stavano preparando per la chiesa di San Paolo fuori le Mura di Roma e istallata senza il fumigarlo che ne doveva coronare la cuspide.
Finito nelle sue opere principali nello stesso 1835, il porto vecchio misurava 64 metri di larghezza e 136 di lunghezza e venne completato nel 1844.
La costruzione dell’imbarcadero dei battelli due anni dopo segnò la scomparsa definitiva del porto grande rimasto fino ad allora in efficienza accanto a quello nuovo.
Il nuovo porto seppe resistere all'inondazione del 1868 che aumentò di 7,60 metri il livello delle acque del lago ma non resse, e ne fu parzialmente distrutto, all’alluvione del San Bernardino del 3 ottobre 1872. Rapidamente si sostituì al porto distrutto un nuovo bacino con diverso orientamento alla sua imboccatura, un poco più piccolo del precedente ma più
sicuro ed architettonicamente più armonioso. Nel 1880 il nuovo porto venne affidato a un Consorzio di Comuni per le spese di manutenzione e infine, sette anni dopo, venne consegnato al Governo perché parificato alle opere portuali marittime di competenza demaniale.
 
L’aumentare dei traffici intresi rese necessario la creazione di un bacino più vasto da aprirsi verso la foce e sulla sponda sinistra del San Bernardino. Tra la progettazione iniziale del 1907 e il suo compimento dovettero passare una ventina d’anni.

Narrazioni:

“Quand at vèghi da luntan

o culona d’ul noeust port

um trèma i rèmul in di man

um par squasi da gni smort.

……….”

 
(Quando ti vedo da lontano o colonna del nostro porto mi tremano i remi nelle mani mi sembra quasi di impallidire…).
 Rima di Giovanni Battista De  Lorenzi musicata da Riccardo Boccardi.

Bibliografia:
Boccardi Renzo, Antiche e recenti cronache di traffici ed industrie in Intra, 1949.   Bertolo Mario, Verbania città nuova dalla storia antica, 1988.

A cura di: Nadia Del Favero