Per durezza di un’acqua si intende il contenuto complessivo di ioni calcio e ioni magnesio e si distingue in durezza permanente, che rimane in soluzione anche dopo una prolungata ebollizione, e durezza temporanea, che per ebollizione precipita sotto forma di CaCO3 e di Mg(OH)2.
In base alla durezza l’acqua viene classificata come:
- molto dolce: durezza 0 - 4 °F
- dolce: durezza 4 - 8 °F
- durezza media: durezza 8 - 12 °F
- durezza discreta durezza 12 - 18 °F
- dura durezza 18 - 30 °F
- molto dura durezza > 30 °F
La determinazione della durezza avviene per via complessometrica con EDTA in presenza di nero eriocromo T come indicatore ed è basata sulla reazione:
EH2= + Mg2+ EMg2+ + H+
che a pH basici ha un decorso veloce e quantitativo verso destra. Al punto di equivalenza gli equivalenti di EDTA (acido etilendiamminotetracetico) consumati corrispondono agli equivalenti di ioni alcalino-terrosi presenti.
Visto che tutti gli ioni che partecipano alla reazione sono incolori, il punto equivalente viene rivelato con l’aiuto di un indicatore, il nero eriocromo T, che forma un chelato con gli ioni in questione in rapporto molare 1:1. Il complesso ottenuto ha un colore diverso rispetto a quello del solo indicatore al pH di esercizio ed è più instabile del complesso metallo-EDTA, ossia durante l’analisi viene decomposto dal reattivo titolante.
A 100 ml del campione di acqua in esame vengono aggiunti 10 ml di soluzione tampone a pH 10 e una punta di spatola di nero eriocromo T e si titola con EDTA 0,01 M fino al viraggio da violetto-rosso a azzurro-bluastro. Il risultato si esprime in gradi francesi (°F):
durezza totale (in °F) = a*0,01*100
dove a è la quantità di EDTA utilizzata.