Dalla chiesa di Sant’Agata (XV-XVIII sec.) ove, in altri tempi, vivevano pittori
decoratori e stuccatori i cui dipinti si vedono ancora sulle facciate delle case o delle cappelle e chiese, una stretta strada asfaltata ci permette di raggiungere prima Socragno (m. 412) e poi Cinzago (m. 501). Accanto alla chiesetta troviamo il caratteristico campanile a base triangolare, mentre la prospiciente Piazza del Re si chiama ancora così, in generale, rendendo così superflui regali aggiornamenti.
Una meridiana del 1839 reca una scritta ammonitrice:
Sicut umbra cum luce solis
docem horam lancea tibi
videre facit mortem
Una piccolissima edicola della Madonna Pellegrina “dono dei fratelli Bonomi” che sorge sul lato destro di una fonte “dono di Sottani Bernardo”, celebra le modeste donazioni rurali degli abitanti, mentre un’ordinata indicazione
Strada per Cannobio
Strada per San Bartolomeo
ci permette di attraversare le case della frazione (su una facciata affreschi che rappresentano le quattro stagioni) diretti a Formine. Si incontra subito una lastra in metallo sormontata da una piccola croce che ricorda il partigiano Ferrari Giacomo ucciso il 27/8/1944.
Una cappelletta con una Madonna di Re, prima del ponte che supera il rio di Cinzago e raggiungiamo la chiesetta di San Bartolomeo in Montibus con accanto un piccolo e ancora ordinato cimitero.
La struttura architettonica è romanica (XIII sec.): dalle piccole finestre ai lati del portale, protette da una grata, si possono intravedere affreschi del Cinquecento.
L’unica navata è ingombra di panche e banchetti che durante i festeggiamenti estivi servono ad accogliere più turisti che non superstiti celebratori delle antiche cerimonie di benedizione del
bestiame, il quale scendeva lentamente dal sovrastante alpeggio di Prati d’Agro (m. 1029), pallida trascrizione italiana del toponimo dialettale “in l’agher” di difficile pronunziazione, ma dall’efficace lessico dei contadini che accudivano, ai tempi, il bestiame.
Agher sta per acero, una pianta molto diffusa su questo versante della montagna.
Un’edicola votiva segna la deviazione che sale a sinistra verso l’alpeggio. Da qui più audaci escursionisti possono raggiungere il monte Faierone (m. 1715, 2 ore), una cima tricuspide tra il monte Giove ed il più prestigioso Limidario.
Un’industria alpina ancora funzionante ci presenta un piccola sbarramento sul rio san Bartolomeo con le condotte forzate per la centrale a valle.
A Formine 8m. 441) un’informazione toponomastica
Comune di Cannobio
Frazione di San Bartolomeo EI CACCIATORI
Sezione Formine
ricopre l’insegna di un’antica osteria dei cacciatori.
Una bella mulattiera si abbassa fino a San Bartolomeo (m. 283) affacciandosi sulla Valmara, la valletta di confine con il Canton Ticino. Poi il lago, Piaggio Valmara e la frontiera.
Ora si può tornare a Cannobio con il bus proveniente da Brissago (TI), ma consigliamo il ritorno a piedi a Formine, poiché il percorso si può chiudere ad attraverso Marchile (m. 334) e Ronco.
Al centro di Formine, poco sotto l’indicazione per Marchile, una fonte in disuso
Alla munificenza
Della
Signora Rina Pedroni
In Brown- i compaesani
17/8/1930 - VIII
Si accompagna ad una scritta più
rudimentale sopra un masso d’entrata
Benvenuti
a la Cà
Dul Caval
Mentre, quasi un’insegna, un’abitazione privata si annuncia come
Rifugio Fratelli Pazzi
Lasciando incerti se si tratti di un cognome oppure di un aggettivo.
Raggiunto Ronco si può risalire a Sant’Agata toccando Campeggio. Anche il toponimo di questa frazione deriva dal dialettale Campéi che indicava i terrazzamenti colturali, i campetti, che si coltivavano per la stentata agricoltura montana degli abitanti.
L’escursione da Sant’Agata a Piaggio Valmara può essere effettuata agevolmente in meno di due ore. Occorre aggiungere il tempo impiegato per la individuazione e l’osservazione delle testimonianze.
Per il ritorno un tempo analogo.