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Approfondimento L’alluvione del 2000
Ma purtroppo tra il sabato e la domenica la situazione peggiorò. Al sabato sera, finito il lavoro, ci accorgemmo che l’incontenibile flusso dell’acqua era cresciuto enormemente; molti commercianti, preoccupati, passarono parte della notte presso i propri negozi! La domenica mattina l’acqua era al bordo del lungo lago; la situazione era precipitata perché la Svizzera aveva aperto le dighe sul Ticino e quindi una maggior quantità d’acqua era rifluita nel lago.
Utilizzammo, a quel punto, mattoni per alzare i mobili non trasportabili e cominciammo a ritirare tutto il materiale asportabile: i garage e le cantine delle nostre case si riempirono a dismisura. La gente ci osservava, preoccupata ed incuriosita, durante le operazioni di salvataggio ed alcuni si offrivano di aiutarci! Nel tardo pomeriggio l’acqua aveva oltrepassato il corso e a breve avrebbe invaso la piazza antistante il negozio. Costruimmo davanti alle porte dei muretti di mattoni e con il silicone sigillammo tutte le fessure. Alcuni piazzarono delle pompe all’ingresso dei negozi nella speranza che anche questo servisse a contenere ulteriormente i danni. Ma tutto fu inutile. L’acqua entrava dai pavimenti, dai water, dai lavandini! Verso sera non si poteva più transitare con le auto: il corso principale e tutte le strade attigue furono chiuse perché totalmente allagate e gli unici mezzi di spostamento utilizzabile erano barche e gommoni! Televisione e radio lanciavano continui bollettini meteo e informativi sulla situazione ed esortavano la popolazione a non uscire di casa se non per effettiva necessità.
Durante la notte ogni edificio posto nelle immediate vicinanze del lago si allagò. Avevamo più di mezzo metro d’acqua in negozio: tutto ciò che non era stato possibile portare via si era bagnato e irrimediabilmente rovinato. Dinnanzi a questa devastazione eravamo assolutamente impotenti! Solo il martedì successivo smise di piovere e dopo altri due giorni l’acqua iniziò a ritirarsi. A questo punto cominciammo a buttare fuori l’acqua e a controllare i danni. Mobili gonfiati e rovinati, muri crepati, impianti elettrici compromessi e serrature non funzionanti. Solamente dopo due settimane di estenuante lavoro di ripristino e di pulizia dell’intero negozio fummo in grado di tornare operativi.
Grande fu la paura, lo sconforto e la rabbia, soprattutto per l’impotenza che si prova di fronte a questi eventi alluvionali, che causano gravi danni economici ed anche morali e psicologici al commercio cittadino. Con enorme caparbietà, organizzazione e lavoro, riuscimmo a superare la prova, grazie anche alla solidarietà della gente e di tutti i commercianti>>. |
| Lungolago di Intra, come a Venezia. |
| L'imbarcadero di Verbania Intra isolato dalle acque del lago. |
| L'idrometro del C.N.R.,posto sotto la statua di S.Dazio a Verbania Pallanza, mostra il livello del lago della piena del 1868. |
| Alluvione 2000. Piazza Don Minzoni a Verbania Intra, vicino all'ex Palazzo Comunale dove è presente la tacca di livello dell'alluvione del 1868. |
Bibliografia: | 1. VB/doc - Verbania |
| A cura di: Carlo Ramoni | |