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Il lavatoio (Cannobio) Il lavatoio è uno dei luoghi legati all’acqua che si possono osservare seguendo l’itinerario proposto “Passeggiando per Cannobio” sulla cui relativa scheda si possono trovare indicazioni di carattere generale. | Periodo ottimale per la visita: | Tutto l’anno. |
Tasso di difficoltà | Turistico | Descrizione | |
Tempo necessario per la visita: | 5 minuti. |
| La vasca del lavatoio di Cannobio |
Descrizione specifica del manufatto: | Il lavatoio si trova all’interno di un edificio chiuso sito nella parte alta del borgo al termine di Via Roma nella contrada di Regolo.
Si tratta di una grande vasca in pietra locale che, fino a qualche decennio fa, era molto usato dalle lavandaie del borgo.
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Aspetti storici: | L’odierna via Roma era anticamente detta “De Regolo” perché era la via attraverso la quale veniva portata la corteccia di rovere alle numerose concerie del borgo. L’attività di concia era così diffusa che Cannobio veniva considerata “coriaceae mercis emporium” ossia grande emporio di pelli conciate. L’industria conciaria si è estinta nel 1918 con la chiusura dell’ultimo laboratorio.
La via fu poi chiamata via Rovere fino al 1932, quando per ordine del regime fascista, in ogni comune una via doveva essere intitolata a Roma.
Il lavatoio di Regolo era, in passato, uno dei due lavatoi pubblici coperti, l’altro era quello situato sotto il portico del Parasio che venne definitivamente chiuso per motivi igienici per ordine del prefetto nel 1922. |
Narrazioni: | I punti fissi dove solevano trovarsi le lavandaie erano la piccola spiaggia della piazzetta del lago, il porto, i due lati dell’imbarcadero, la roccia e qualche tratto del torrente Cannobino. Possiamo pensare che poteva essere anche piacevole ritrovarsi lì nella bella stagione, ma diventava un tormento nella brutta.
Le lavandaie stavano per ore ed ore con le mani nell’acqua e poggiavano i panni sull’asse rialzato della “bradèla” mentre poggiavano le ginocchia sull’asse inferiore. I panni venivano poi stesi sui sassi o sui rami più bassi dei cespugli.
I ragazzi della classe II B (a.s. 1999-2000) dell’istituto comprensivo di Cannobio hanno raccolto la seguente testimonianza dalla nonna di uno di loro, la signora Amelia Zanni. “Ricordo che in estate, le donne del borgo, andavano a lavare i panni al fiume, mentre quelle della piazza scendevano sulle rive del lago.
Nella bella stagione per portare i panni sporchi usavano la gerla.
Noi bambini ci divertivamo a giocare ai pescatori oppure passavamo il tempo rubando i frutti di stagione, infatti cerano tanti campi ricchi di alberi ed altre coltivazioni.
Mia madre dopo aver lavato i panni, li metteva su dei sassi ad asciugare; al fiume si rimaneva tutto il giorno, dopo di che si tornava a casa.”
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Bibliografia: | - Zammaretti A., Il borgo e la pieve di Cannobio, vol. II, 1975, Cerutti ed., Verbania
- Zammaretti A., Il borgo e la pieve di Cannobio, vol. III, 1980, San Gaudenzio, Novara
- Zammaretti A., Cultura storia, arte e munificenza nella toponomastica ci Cannobio, San Gaudenzio, Novara
- Le Rive Bimestrale di cultura, ambiente, turismo tra Piemonte e Lombardia, N.6 novembre-dicembre 2001, ed Press Grafica
- Le Rive Bimestrale di cultura, ambiente, turismo tra Piemonte e Lombardia, N.6 novembre-dicembre 2002, ed Press Grafica.
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| A cura di: Daniela Boglioni | |