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Parco della memoria A Verbania Fondotoce, sul luogo della memoria della fucilazione di 43 antifascisti, sorge un’area monumentale: il Parco della Memoria e della Pace. | Periodo ottimale per la visita: | E’ aperto tutto l’anno, il periodi ottimale per la visita è da marzo a novembre.
Per informazioni: Casa della Resistenza Verbania Fondotoce, via Turati 9
Si possono prenotare le visite guidate contattando direttamente il personale: tel. +39 (0)323 586802, fax+39(0)323586649, casadellaresistenza@libero.it
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Tasso di difficoltà | Turistico | Descrizione | |
Tempo necessario per la visita: | Mezzora. |
| Monumento ai caduti nei lager. |
| Monumento ai caduti partigiani. |
| Sul fondo del viale del parco la grande croce. |
Descrizione Specifica del luogo: | Il Parco della Memoria e della Pace sorge, a Fondotoce (Verbania) sul luogo della fucilazione di 43 antifascisti.
Il principale monumento dell’area è il “Muro di Fondotoce” che porta incisi i nomi di 1200 caduti partigiani e delle province di Novara e del Vco. Il muro, davanti al quale si erge un’ alta croce, si trova in un piazzale che si raggiunge percorrendo un ampio viale attraverso una pineta. Davanti alla croce è posta un’urna contenente delle ceneri provenienti dal campo di sterminio di Mauthausen.
Il luogo, che non vuol essere solo un omaggio ai caduti della zona ma un simbolo che accoglie la memoria di tutti i caduti per la libertà, ospita altri monumenti: uno dedicato a coloro che perirono nei campi di sterminio nazisti, in particolare ai militari italiani internati in Germania dopo l’8 settembre 1943; una lapide in memoria di cinquantaquattro ebrei assassinati sul Lago Maggiore nell’autunno del 1943; una scultura in rame donata dai partigiani georgiani per ricordare i loro compagni caduti in questa zona. di cinquantaquattro ebrei assassinati.
La sosta al Parco della Memoria e della Pace costituisce il naturale completamento della visita alla attigua struttura polivalente denominata Casa della Resistenza.
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Aspetti storici: | Il 20 giugno 1944, 43 persone prigioniere dei nazifascisti sono prelevati dal comando nazifascista di villa Caramora (Intra), dopo essere stati ripetutamente torturati. Fra loro vi sono una donna antifascista (Cleonice Tommassetti), un ex-ufficiale dell’esercito italiano, un operaio colto nell’atto di sabotare la produzione bellica, giovani provenienti da tutte le regioni di Italia appena giunti in montagna renitenti alla leva della RSI, partigiani. I 43 vengono costretti a sfilare lungo le sponde del lago Maggiore attraverso i paesi di Intra, Pallanza, Suna. Alla testa del corteo viene imposto un cartello con scritto: “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?”. La sfilata si conclude a Fondotoce, dove i 43 vengono fucilati. Uno di loro, Carlo Suzzi, si salva. |
Bibliografia: | Chiovini, N., Classe IIIB. Cleonice Tommassetti, vita e morte, Comitato Resistenza Verbania, 1994 (1 ristampa). |
| A cura di: Canzian Marcella | |